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Dalla nascita dell’e-commerce in poi, gli esperti di marketing si sono divisi in due correnti d’opinione circa il futuro ruolo delle marche: c’è chi sostiene che le tecnologie digitali ne decreteranno la scomparsa, perché l’accesso immediato alle informazioni e ai dati prevarrà sul potere emotivo dei brand. E chi, al contrario, profetizza che proprio l’eccesso di informazioni disponibili, e la loro frammentarietà in rete, valorizzerà il brand perché “semplificherà” il processo di acquisto.
Per indagare quale delle due tendenze prevarrà, la rivista on-line di Business Harvard Review ha indagato il comportamento d’acquisto degli investitori confrontando il valore della marca e quello della relazione con la clientela di oltre 6.000 aziende acquisite in tutto il mondo tra il 2003 e il 2013.

Al termine di ogni progetto, chiediamo ai clienti EasySense del settore farmaceutico un feedback, non solo per migliorare i nostri servizi, ma anche per comprendere a fondo l’impatto aziendale dell’implementazione di un sistema di Business Intelligence.
Superata l’inquietudine psicologica che ogni novità porta ai nostri schemi mentali e alle abitudini consolidate in anni di “abbiamo sempre fatto così”, i nostri clienti riconoscono sempre nel cambiamento un progresso di portata rivoluzionaria. Lavorare sul dato isolato, disorganizzato, spesso ridondante, perché presente contemporaneamente su più fogli di calcolo, significa nella migliore delle ipotesi impiegare il doppio del tempo e della fatica, nella peggiore fondare le proprie decisioni strategiche su basi inaffidabili. Quasi come giocare ai dadi.

Gestione delle relazioni con il cliente, per amore di sintesi, CRM: la traduzione letterale dell’espressione inglese è un concetto indefinito, dal sapore vagamente banale. Certo non rende giustizia all’importanza di questo strumento, che prima di essere un software è una filosofia e un approccio mentale.
Produrre valore dalla complessità è la funzione biologica del sistema nervoso degli organismi superiori, quella che permette di selezionare solo le informazioni importanti, inserirle in un contesto e ottenere un risultato. Lo facciamo in ogni momento senza saperlo, ma applicare questo algoritmo con consapevolezza è tutta un’altra storia.